lunedì 28 marzo 2011

UNA GIORNATA CON LA PROTEZIONE CIVILE


In questi mesi i volontari della Protezione Civile sono venuti a scuola per spiegarci l'importanza che la Protezione Civile ha nella vita di ogni giorno, ma poter interagire con loro per alcune ore era una possibilità insperata.
La giornata del 26/03/2011 è iniziata con l'incontro con alcuni responsabili del Centro Operativo Comunale e con il consulente del Comune di Positano per la Protezione Civile, Agostino Celentano, che ci ha spiegato quali sono le sostanze infiammabili e le principali norme antincendio atte a prevenire tale evento.
I volontari hanno poi, innescato un incendio e, dopo averci fatto indossare i dispositivi di protezione personale (DPI), con guanti, casco, maschera, antifumo, giaccone, realizzati con materiali ignifughi, ci hanno invitato a spegnerlo.
Questa esercitazione è stata molto divertente, perché potevamo anche utilizzare il moderno pick-up ISUZU con pompa antincendio in loro dotazione.

Completata questa esperienza, ci siamo spostati alla spiaggia grande di Positano per assistere al montaggio e smontaggio di una grande tenda utilizzata dalla Protezione Civile durante il terremoto dell'Irpinia.
Il consulente, sollecitato dalle nostre domande, ha spiegato che Positano è a basso rischio sismico, ma, in caso di emergenza, una tendopoli di 40 tende verrebbe allestita nella parte alta della spiaggia.
Inoltre, ci ha spiegato che il nostro territorio è esposto ad altri rischi naturali notevoli, come quello idrogeologico e gli incendi boschivi.
È stata più volte ribadita l'importanza dell'avvistamento e segnalazione anche di piccoli incendi lungo la strada statale e di intervenire subito componendo il numero della Guardia Forestale 1515 o dei Vigili del Fuoco 115.
Rispondendo alle nostre domande sui luoghi più a rischio in Campania, ci hanno ricordato le principali norme di comportamento a seconda di dove ci si trova: in casa, fuori casa o in macchina.
Al termine dell'incontro i volontari ci hanno invitato a partecipare ai campi di istruzione allestiti nel Parco dei Monti Lattari per i giovani di 14-18 anni, per far parte anche noi del mondo della Protezione Civile.
Questa esperienza, oltre ad informarci sui principali rischi presenti sul nostro territorio, ci ha fatto capire ancora di più quanto sia importante educare la popolazione alla sicurezza ed alla prevenzione, facendo comprendere quali sono i comportamenti corretti da tenere in determinate emergenze.

I ragazzi del PON “Volare Liberi”

martedì 22 marzo 2011

Sicurezza e uso consapevole di Internet



Il 22/03/2011 al PON sulla legalità abbiamo trattato della navigazione in Internet.
Ci hanno spiegato che se navigando in Internet capitiamo per sbaglio su siti illegali bisogna subito chiamare un adulto......




Ecco il nostro blog:
Melania Mandara,
Martina De Martino,
Nadia Noemi Celentano,
Liliana Parlato e
Valentina Mandara

lunedì 21 marzo 2011

Per amore del mio popolo non tacerò... Visita alle terre di Don Peppino Diana



A Castelvolturno abbiamo visitato un terreno confiscato alla mafia e abbiamo parlato con dei giovani dell'Associazione di Don Peppe Diana che ci ha spiegato molte cose come: il pizzo, il perché vengono confiscati i terreni alla mafia, a cosa servono prima e dopo essere stati confiscati e molto altro. Subito dopo siamo andati in un ristorante gestito da persone con problemi mentali che al contrario sembravano persone normalissime e gentilissime. Dopo aver gustato un ottimo pasto siamo andati a trovare i genitori di Don Peppe Diana che ci hanno permesso di visitare la casa.
I genitori di Don Peppino Diana -  mamma Iolanda e papà Gennaro
Quando stavamo per concludere la nostra visita, siamo stati raggiunti da una bella notizia: potevamo assistere alla consegna ai genitori di Don Peppe Diana del primo chilogrammo di mozzarella prodotto nel terreno dedicato al figlio.
L'incontro con i genitori e gli amici di Don Peppe ci ha particolarmente commossi, facendoci sentire partecipi di un momento importante della rinascita sociale di un territorio, fino a qualche anno fa, completamente assoggettato alla criminalità.
Il ricordo di quei momenti, oltre al sorriso dolce e sereno dei genitori, ci ha fatto comprendere che il sacrificio di questo coraggioso sacerdote non è stato vano.
Francesco Diana - Libera Caserta
Giovanni Esposito

martedì 15 marzo 2011

Lettera di Don Peppino Diana

Giuseppe Diana, chiamato anche Peppe Diana o Peppino Diana (Casal di Principe, 4 luglio 1958 – Casal di Principe, 19 marzo 1994), è stato un presbitero e scrittore italiano, assassinato dalla camorra per il suo impegno antimafia.
Il suo impegno civile e religioso contro la camorra ha lasciato un profondo segno nella società campana. Il suo scritto più noto è la lettera Per amore del mio popolo non tacerò, un documento diffuso a Natale del 1991 in tutte le chiese di Casal di Principe e della zona aversana insieme ai parroci della foranìa di Casal di Principe, un manifesto dell'impegno contro il sistema criminale.

“PER AMORE DEL MIO POPOLO”
Siamo preoccupati
Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra.
Come battezzati in Cristo, come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di essere “segno di contraddizione”.
Coscienti che come chiesa “dobbiamo educare con la parola e la testimonianza di vita alla prima beatitudine del Vangelo che è la povertà, come distacco dalla ricerca del superfluo, da ogni ambiguo compromesso o ingiusto privilegio, come servizio sino al dono di sé, come esperienza generosamente vissuta di solidarietà”.

La Camorra
La Camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana.
I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l’imprenditore più temerario; traffici illeciti per l’acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati, e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali; scontri tra diverse fazioni che si abbattono come veri flagelli devastatori sulle famiglie delle nostre zone; esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato.

Precise responsabilità politiche
È oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l’infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi.
La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono la piaga dello Stato legale. L’inefficienza delle politiche occupazionali, della sanità, ecc; non possono che creare sfiducia negli abitanti dei nostri paesi; un preoccupato senso di rischio che si va facendo più forte ogni giorno che passa, l’inadeguata tutela dei legittimi interessi e diritti dei liberi cittadini; le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale per permettere alle parrocchie di riscoprire quegli spazi per una “ministerialità” di liberazione, di promozione umana e di servizio.
Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili.

Impegno dei cristiani
Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno.
Dio ci chiama ad essere profeti.
- Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18);
- Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43);
- Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23);
- Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5)
Coscienti che “il nostro aiuto è nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che è la fonte della nostra Speranza.

NON UNA CONCLUSIONE: MA UN INIZIO
Appello
Le nostre “Chiese hanno, oggi, urgente bisogno di indicazioni articolate per impostare coraggiosi piani pastorali, aderenti alla nuova realtà; in particolare dovranno farsi promotrici di serie analisi sul piano culturale, politico ed economico coinvolgendo in ciò gli intellettuali finora troppo assenti da queste piaghe”
Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa;
Alla Chiesa che non rinunci al suo ruolo “profetico” affinché gli strumenti della denuncia e dell’annuncio si concretizzino nella capacità di produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà, dei valori etici e civili (Lam. 3,17-26).
Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli e dire con Geremia “Siamo rimasti lontani dalla pace… abbiamo dimenticato il benessere… La continua esperienza del nostro incerto vagare, in alto ed in basso,… dal nostro penoso disorientamento circa quello che bisogna decidere e fare… sono come assenzio e veleno”.

Forania di Casal di Principe (Parrocchie: San Nicola di Bari, S.S. Salvatore, Spirito Santo - Casal di Principe; Santa Croce e M.S.S. Annunziata - San Cipriano d’Aversa; Santa Croce – Casapesenna; M. S.S. Assunta - Villa Literno; M.S.S. Assunta - Villa di Briano; SANTUARIO DI M.SS. DI BRIANO )

lunedì 7 marzo 2011

PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA


Costituzione italiana
Il 4 marzo abbiamo letto e spiegato i primi 12 articoli della Costituzione italiana, fondata il 4 giugno 1946. Questa lettura è stata molto istruttiva e ricordiamo questo:
L'Italia è una Repubblica democratica. La Repubblica riconosce i diritti e i doveri di tutti i cittadini tra cui il diritto al lavoro. I cittadini devono contribuire per il progresso dello Stato.
La Repubblica riconosce le autonomie locali e tutela le minoranze linguistiche anche dal punto di vista amministrativo.
Tutti i cittadini e tutte le confessioni religiose sono uguali davanti alla legge.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti l’uno dall’altra.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela la storia e l’arte dell’Italia.
L’Italia non accetta la guerra e rispetta la pace tra le Nazioni. Gli stranieri in territorio italiano devono rispettare le norme internazionali
La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco rosso, a tre bande verticali di uguali dimensioni.
Queste leggi vanno rispettate perché chi le ha scritte non era un tiranno. Se fosse stato così,a questo punto saremmo nel caos totale.

Aiello Vincent, 
Avitabile Costanzo, 
Cuccurullo Luca e
De Pippo Cristina